ROMA – Negli ultimi anni si è verificata una media di 60 mila segnalazioni all’Inail per quanto riguarda le malattie professionali, non parliamo di incidenti sul lavoro, e l’istituto ne riconosce circa 25 mila l’anno. Sul tema è intervenuto in un servizio di “Rai News 24” Patrizio Rossi, Dirigente e Sovrintendente sanitario centrale Inail nonché professore di medicina legale e del lavoro, originario di Pratola Peligna.
Le segnalazioni “riguardano prevalentemente patologie dell’apparato osteo muscolare, quali tendiniti, disco vertebrale, cuffia dei rotatori a carico delle spalle, o gomiti, patologie insomma che occupano oltre i due terzi delle patologie denunciate” ha riferito il dirigente nazionale. Per quanto riguarda poi le professioni, le categorie più esposte, sono risultate essere composte da “lavoratori che movimentano carichi, o esposti a rischi da vibrazione, o soggetti a posture incongrue, insomma lavoratori non del comparto impiegatizio ma per lo più appartenenti a quello operaio, industriale agricolo”.
Ci si occupa spesso purtroppo, e rappresentano tragedie enormi, degli infortuni che portano a delle morti sul lavoro, ma a volte si dimentica che anche nelle malattie professionali ci sono degli esiti mortali. Secondo le statistiche Inail questi casi stanno scendendo, ma ci si chiede anche come mai nel 2016 ci siano stati 1682 decessi per una delle cause accennate. Ha risposto Rossi: ”certo, perché tra le malattie professionali ci sono anche le neoplasie professionali”.
Su chi debba controllare poi, ovvero a chi spetti applicare la medicina del lavoro per tutelare le misure di sicurezza del personale, come anche il mantenimento degli ambienti salubri, Rossi ha aggiunto: “è il medico competente che esercita questo ruolo di prevenzione, prioritaria figura in tal senso, è il medico che deve rivolgere la propria attenzione a tutti i lavoratori esposti a determinati rischi. La normativa italiana è completa ed addirittura lungimirante per alcuni versi, ed è sicuramente il datore di lavoro che deve chiamare a sé come coadiutore, come elemento fondante, il gruppo di operatori che si occupano della sorveglianza. Il medico competente rappresenta quindi un collaboratore del datore di lavoro, che mette in atto tutte le sue professionalità per prevenire i danni alla salute, che siano infortunistici ma innanzitutto da malattia professionale”.